Giuseppe La Grassa
Giuseppe La Grassa è nato nel 1973 e si è diplomato nel 1991.
Appena adolescente esplode in lui una grande passione per la fotografia, che non abbandonerà. Da allora la sua crescita teorico-pratico è costante e continua.
Frequenta diversi Master di fotografia professionali e mette in atto una sua personale ricerca espressiva.
Ben presto intuisce il legame fra fotografia e pittura e pertanto studia l'opera dei grandi artisti, da cui trae forti ispirazioni per la sua fotografia: osserva i chiaroscuri di Caravaggio, la luce morbida di Rembrandt, la calda ed avvolgente atmosfera dell'olandese Vermeer e ne ricrea gli effetti nei suoi scatti fotografici.
Giuseppe La Grassa predilige la luce-ambiente, ama fortemente le atmosfere, i giochi di luce, le sfocature, dona tridimensionalità alle immagini, le interpreta e le valorizza.
Le sue fotografie esprimono eleganza, stile, romanticismo. Molto vicino al ritratto ed alla fotografia di matrimonio, cura comunque molto bene la fotografia industriale e lo still life.
Altra intensa passione è stata per lui la tecnologia e l'informatica, operando un connubio interessante e completo con l'arrivo della fotografia digitale. Infatti, come pochi in tutta Sicilia, supera positivamente gli impegnativi esami ed ottiene l'ambiziosa certificazione ADOBE in Photoshop, il più importante programma per la post-produzione delle immagini.
E' stato il primo in Sicilia a far parte del prestigioso circuito DIGIGRAPHIE, che consente ad artisti della fotografia, ai pittori e agli operatori dei musei di tutto il mondo, di creare edizioni limitate e certificate delle opere realizzate, rispondendo a precisi criteri di qualità e regola d'arte.
Ha preso parte, come docente, a varie conferenze sui grandi temi della fotografia digitale e sull'utilizzo di Photoshop; da molti anni insegna nei laboratori di fotografia organizzati dalle Istituzioni Scolastiche del territorio.
Da tanti anni è incorniciata sulla parete del suo studio una significativa frase di L. Ron Hubbard: "Non scatto foto a qualcuno o per qualcuno se non sento di rendergli un servizio". Inutile dire che in essa, Giuseppe La Grassa ha completamente rivisto lo specchio del proprio lavoro.